giovedì 29 marzo 2012

Ai fini dell’applicazione dell’art.4 comma 2 lettera h del Decreto Legislativo 31 marzo1998 n.114, consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non veritiere richiamate dall’art.76 del D.P.R. 445 del 28 dicembre 2000 dichiaro che le opere d'arte che espongo e vendo in maniera occasionale e saltuaria sono esclusivamente frutto del mio ingegno ed hanno carattere creativo quindi non sottoposte a regimi fiscali del commercio e vendita al dettaglio.

giovedì 15 marzo 2012

perchè la maschera del gatto...

L'uso della maschera fu inizialmente zoomorfo, e si fa risalire alla preistoria. 

Anche nella commedia dell'arte si sono elaborate le maschere di personaggi a partire da animali. La maschera di ARLECCHINO è stata spesso modellata sul muso di un scimmia o nella versione più conosciuta di GATTO, con la quale l'attore che la calza assume anche le movenze feline, a scatti e salti. Il Capitan Spaventa deriva da una maschera canina, Pantalone da un volatile, Brighella è mezzo cane e mezzo gatto, il Dottore si ispira al maiale.

l'origine del carnevale di Venezia

Le sue origini sono molto antiche: la prima testimonianza risale ad un documento del doge Vitale Falier nel 1904 dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta. L’istituzione del Carnevale da parte delle famiglie ricche veneziane è generalmente attribuita alla necessità della Serenissima, al pari di quanto già avveniva nell’Antica Roma di concedere alla popolazione, e soprattutto ai ceti più umili, un breve periodo dedicato interamente al divertimento e ai festeggiamenti, durante il quale i veneziani e i forestieri si riversavano in tutta la città a far festa con musiche e balli sfrenati.

Attraverso l’anonimato che garantivano le MASCHERE e i costumi, si otteneva una sorta di livellamento di tutte le divisioni sociali ed era autorizzata persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia Evidentemente tali concessioni erano largamente tollerate e considerate un provvidenziale sfogo alle tensioni e ai malumori che si creavano inevitabilmente all'interno della Repubblica di Venezia, che poneva rigidi limiti su questioni come la morale comune e l'ordine pubblico dei suoi cittadini...

domenica 11 marzo 2012

La nostra storia... il nostro laboratorio

Il laboratorio di maschere veneziane in cartapesta "Milù" nasce 20 anni fà, dopo il diploma all'accademia delle Belle Arti a Venezia, ci siamo specializzate nella creazione delle tipiche maschere della commedia dell'arte veneziana, negli anni abbiamo affinato le tecniche, modernizzato i particolari andando incontro ai gusti dei clienti, produciamo maschere per i migliori negozi di souvenirs di Venezia.


Le nostre maschere sono prodotte artigianalmente con i metodi tradizionali della cartapesta e poi decorate interamente a mano, modelliamo la sagoma della maschera in argilla, poi coliamo il gesso nella forma in modo che una volta indurito il gesso si ha il negativo della maschera da riprodurre, una volta pronto il calco si riveste di uno strato di carta di grana grossa intrisa di colla vinilica e acqua, una volta asciutto si stacca dallo stampo, le maschere grezze vengono successivamente tagliate, limate e carteggiate, rivestite di uno strato di vernice impermeabilizzante, e poi decorate con varie tecniche, tra cui la doratura con foglia oro, invecchiamento, stucchi, craquelè, decorazioni con passamanerie, applicazioni di vernici lucidanti etc.


Le maschere veneziane in cartapesta del laboratorio Milù sono quelle tradizionali della commedia dell'Arte.





La BAUTA (da pronunciarsi con l'accento sulla u). Questa figura, prettamente veneziana ed indossata sia dagli uomini che dalle donne, è costituita da una particolare maschera bianca denominata larva sotto un tricorno nero e completata da un avvolgente mantello scuro chiamato tabarro. La bauta era utilizzata diffusamente durante il periodo del Carnevale, ma anche a teatro in altre feste, negli incontri galanti ed ogni qualvolta si desiderasse la libertà di corteggiare od essere corteggiati, garantendosi reciprocamente il totale anonimato. A questo scopo la particolare forma della maschera sul volto assicurava la possibilità di bere e mangiare senza doverla togliere.



 

Lo ZANNI è un personaggio fra i più antichi della Commedia dell'Arte. La stessa commedia dell'arte ai sui primordi, alla fine del XVI secolo, veniva definita anche Commedia degli Zanni. E' l'antenato di Brighella ed Arlecchino, "i servitori" .



 

Il CAPITANO: impersonificava a volte il soldato di nobili sentimenti ed estroso o il vanaglorioso spaccone che si vantava di titoli non posseduti e di imprese mai compiute: in entrambi i casi malcelava in realtà il terrore di dover affrontare una battaglia o un duello, contrariamente a quanto invece affermava di continuo a parole.



 

La maschera del medico della PESTE era una sorta di respiratore: aveva due aperture per gli occhi coperte da lenti, due buchi per il naso ed un grande becco ricurvo, all'interno del quale erano contenute diverse sostanze profumate, lo scopo della maschera era di tener lontani i cattivi odori, all'epoca ritenuti causa scatenante delle epidemie.